La cattedra a Pavia
Nel 1774, per interessamento del Conte Firmian, governatore di Lombardia, entra nell’insegnamento come sopraintendente (o reggente) delle pubbliche scuole di Como; è la prima carica pubblica, in verità abbastanza modesta se si considera che in quest’epoca ha già raggiunto una considerevole notorietà nel mondo scientifico. L’anno successivo viene nominato professore stabile di Fisica Sperimentale nel Ginnasio di Como.
Nel 1778 è chiamato all’Università di Pavia, dove la cattedra di fisica, già tenuta da padre Carlo Barletti, viene scissa in quella di fisica sperimentale, che è affidata a Volta, e in quella di fisica generale, che rimane al Barletti. Le lezioni di Volta sono talmente affollate che si renderà necessaria la costruzione di un nuovo e più ampio teatro di fisica. Il prestigio che ormai ha raggiunto lo colloca in quel gruppo di eminenti personalità di “chiara fama”, che il governo di Vienna ha voluto coinvolgere nell’ambito della riforma e del rilancio dell’Università.