La lucerna ad aria infiammabile

L’ultima applicazione pratica riguarda la realizzazione di una lampada funzionante a gas infiammabile, e dotata di una accensione elettrica, mediante la scintilla prodotta da un piccolo elettroforo.

Lucerna ad aria infiammabile (Liceo Volta, Como)

Lucerna ad aria infiammabile (Liceo Volta, Como)

«Non si tratterà più no di scoppj ed esplosioni violente: all’opposto anzi mi rivolgerò tutto all’arder cheto della mia aria infiammabile nativa delle paludi. Comincio dunque a prevenirla, che penso a costruire una lucerna ad aria infiammabile, che dilettevole senza meno, ma forse anche utile in qualche modo riuscir debba: questa sarà, all’istesso tempo una Clepsidra, ossia specie d’orologio a acqua. Son debitore di parte dell’idea di questa lucerna, anzi dei primi lumi al nostro Padre Campi; i primi saggi pure gli abbiam fatti in compagnia. Egli potrà mostrarle un disegno, che ne ho già abbozzato, e che or vado migliorando.» [Op. VI, p. 149]

Schizzo di una lucerna ad aria infiammabile metallica (Autografo di Volta, Cart. volt. G.10, Istituto Lombardo)

Schizzo di una lucerna ad aria infiammabile metallica (Autografo di Volta, Cart. volt. G.10, Istituto Lombardo)

Tuttavia l’autonomia anche delle migliori lampade costruite era molto limitata. «J’ai perfectionné la lampe à air infl.: dans celle pour la nuit avec l’air des marais, un bocal suffit pour une heure.» [Ep. I, p. 234] Pertanto, come egli stesso ebbe a dichiarare: «avendo trovato, che vi volevano molti boccali di quest’aria, e de’ recipienti proporzionati, per mantenere una languida fiammella sol poche ore, [decisi] a fare della lucerna medesima un accendi-lume, che è una macchinetta assai comoda, ed elegante». [Op. VI, p. 409]