Tensione e condensatore
Il 20 agosto del 1778, manda a Saussure a Ginevra uno scritto, poi pubblicato nel primo degli “Opuscoli scelti sulle scienze e sulle arti” di quello stesso anno, “Osservazioni sulla capacità e sulla commozione de’ conduttori elettrici …“, nel quale applica la propria teoria delle atmosfere elettriche allo studio della capacità elettrica dei conduttori isolati. Accanto ai concetti di ‘capacità’ e di ‘quantità’ usa per la prima volta il concetto di tensione elettrica per rendere conto delle proprietà intensive dell’elettricità.
Nella primavera del 1780, Volta inventa un importante apparato che consente di rivelare cariche elettriche debolissime (quantità debolissime di elettricità), in quanto le riceve, le accumula e le condensa in sé: il condensatore elettrico. Nel frattempo continua gli esperimenti e le speculazioni avviate già nel 1778 sulla possibilità di quantificare l’azione delle atmosfere elettriche. Il tema è trattato in due lunghe memorie; la parte sostanziale, comune ad entrambe, era certamente già pronta nel 1780 (Volta ne riferisce a Senebier). L’intera memoria è pubblicata nel Journal de Phisique nel 1783.