Pavia

Nel novembre del 1778, Carlo Giuseppe conte di Firmian, ministro plenipotenziaro dell’Impero Austriaco per la Lombardia, conferisce ad Alessandro Volta la cattedra di Fisica Sperimentale all’Università di Pavia.
Presso l’Ateneo pavese erano già stati chiamati, grazie alla lungimiranza dell’Imperatrice Maria Teresa, altri illustri scienziati, quali Lazzaro Spallanzani e Antonio Scopoli ed altri ancora vennero chiamati in seguito tra cui Antonio Scarpa e Luigi Brugnatelli.

Pavia dalle "Nuremberg Chronicle"

Pavia dalle "Nuremberg Chronicle"

Appena arrivato a Pavia, Volta si dedicò, oltre che all’insegnamento, a ristrutturare il Gabinetto di Fisica, arricchendolo di molti strumenti sia di ricerca che di didattica, progettati direttamente dallo stesso, oppure in altri casi comprati durante i suoi viaggi in Europa. In questo periodo, infatti, dal 1780 al 1784, egli compì numerosi viaggi di studio in Savoia, Svizzera, Germania, Olanda, Francia, Inghilterra ed Austria. Alessandro Volta nel 1785 venne eletto dagli studenti, secondo la pratica in uso, Rettore dell’Università.
Le lezioni di Volta erano talmente affollate che venne appositamente costruito nell’Ateneo pavese un nuovo e più ampio Teatro Fisico, l’odierna Aula Volta.

Aula Magna dell'Università di Pavia. Foto di Giorgio Gonnella

Aula Magna dell'Università di Pavia. Foto di Giorgio Gonnella