Liceo Ginnasio Volta
Soppressa la Compagnia di Gesù nel 1773, il Ginnasio di Como, da essa tenuto fin dal 1589, diventò il Real Ginnasio. L’anno successivo (1774) Alessandro Volta fu nominato reggente della scuola e nel 1775 professore stabile dl fisica sperimentale; lo scienziato comasco svolse questi incarichi fino al 1778 quando fu nominato professore di fisica sperimentale all’Università di Pavia. Nel Ginnasio – che aveva la sua sede nel Palazzo dell’ex-Collegio dei Gesuiti – si insegnavano grammatica. umanità e retorica, logica e metafisica, fisica sperimentale. geometria e. per un certo tempo. diritti naturali e filosofia morale.
Sotto il dominio napoleonico, nel soppresso monastero di 5. Cecilia, Il 4 settembre del 1802 cominciava a funzionare in Como il Liceo, denominato dal 1810 Liceo dipartimentale del Lario, della durata di tre anni. Ma con la Restaurazione austriaca, nel 1818 mediante il nuovo Codice Ginnasiale fu riordinato il Ginnasio e nel 1824 il Liceo, mediante il Piano degli studi filosofici. Nel 1851 fu disposta la fusione del Ginnasio e del Liceo nel nuovo Ginnasio Liceale, della durata dl 8 anni Realizzata l’Unità d’Italia, nel 1859 fu pubblicata la nota legge Casati e dal 1865 il Liceo di Como ebbe la denominazione dl Liceo “A. Volta”.
È un palazzo la cui facciata neoclassica, dovuta all’architetto ticinese Simone Cantoni, presenta un porticato di colonne di marmo cipollino che appartennero a una costruzione dell’epoca romana. Nell’atrio si può ammirare il busto di Volta scolpito nel marmo dal ravennate Gaetano Monti e donato nel 1832 da un docente che fu discepolo e amico del nostro scienziato. Il Liceo classico Volta, che oggi vi ha sede, ospita un importante Museo di scienze naturali, articolato in quattro sezioni: botanica, zoologia, paleontologia, geologia.
Anche ciò che resta del gabinetto di fisica (preesistente al 1838 – anno dell’istituzione ufficiale di un Gabinetto tecnologico di Fisica sperimentale e Storia naturale annesso al Liceo) presenta notevole interesse. Vi fanno parte infatti alcuni strumenti dell’epoca voltiana, di cui si è occupato lo Studio sulle collezioni scientifiche, di cui a p. 29. Purtroppo gran parte degli strumenti, prestati per la Grande Esposizione del 1899, andarono dispersi e distrutti nell’incendio che la funestò.