Seconda esposizione

L’8 luglio un corto circuito provocava un rovinoso incendio che in breve tempo distrusse i padiglioni e la maggior parte di quanto vi era esposto, tra cui quasi tutti i preziosi cimeli voltiani (strumenti prestati prevalentemente dall’Istituto Lombardo e dall’Università di Pavia). Il Comitato organizzatore e la cittadinanza reagivano con straordinario vigore e tempestività.

Il furioso incendio che distrusse la prima Esposizione Voltiana, l'8 luglio 1899

Il furioso incendio che distrusse la prima Esposizione Voltiana, l'8 luglio 1899

Il giornale “La Provincia” lanciò una sottoscrizione e, nel settembre dello stesso anno, una Seconda Esposizione, su progetto dello stesso Linati («di una grazia e di una freschezza da far quasi dimenticare l’antico», come ebbe a dire Luigi Massuero, fondatore e primo direttore del giornale), veniva solennemente inaugurata: il 18 settembre ricevette la visita di Umberto I accompagnato dalla consorte Margherita e dall’erede al trono Principe di Napoli con la consorte Elena di Montenegro. Nella stessa giornata, la famiglia reale assisteva in Duomo alla prima esecuzione dell’Oratorio “Il Natale” di don Lorenzo Perosi.

Il progetto per la ricostruzione

Il progetto per la ricostruzione

Per l’occasione vengono portate a termine in città opere infrastrutturali e di restauro: così l’Hotel Plinius, su progetto dell’ingegnere Salvioni e dell’architetto Frigerio (1899), la realizzazione dei giardini a lago, servizi tranviari e la copertura di un tratto del torrente Cosia.

Facciata della seconda Esposizione Voltiana, inaugurata il 18 settembre 1899

Facciata della seconda Esposizione Voltiana, inaugurata il 18 settembre 1899