La pila
La realizzazione della pila costituì l’epilogo di un lungo ed acceso dibattito che interessò e appassionò l’intera comunità scientifica dell’epoca. Un dibattito che ebbe come protagonista, oltre ad Alessandro Volta, il medico bolognese Luigi Galvani e come attore principale un innocuo animale: una rana.
Iniziato nel 1792 con la pubblicazione del Commentarius, il dibatto si concluse soltanto nel 1799. «Questo è il gran passo, fatto sulla fine dell’anno 1799, passo che mi ha condotto ben tosto alla costruzione del nuovo apparato scuotente; il quale ha cagionato tanto stupore a tutti i Fisici; a me grande soddisfazione». [Op. II, p. 59]
Con queste parole Alessandro Volta ricordava nel 1801 il momento in cui realizzò quel nuovo e rivoluzionario strumento che noi oggi chiamiamo Pila. La pila di Volta è nuova poichè è il primo generatore di corrente continua nella storia dell’umanità che diede grande spinta alla fisica e alla chimica dell’Ottocento, è rivoluzionaria in quanto diede inizio alla moderna era dell’elettricità.
Oggi non tutti i manuali di fisica pongono in evidenza l’importanza che Volta, ideatore della pila, ha avuto nella storia della scienza: nel testo di Feynman (1918-1988), classico del Novecento di didattica della fisica, il nome di Volta non è nemmeno citato; mentre nella maggior parte degli altri è ricordato per la scoperta del potenziale di contatto tra metalli e perché l’unità di misura del potenziale elettrico (il Volt) prende il nome da lui. È fuori di dubbio tuttavia che nessuno degli esperimenti che nella prima metà dell’Ottocento porteranno alla scoperta delle leggi dell’elettricità e del magnetismo sarebbe possibile senza questo piccolo apparecchio, in apparenza così semplice.
Non possiamo pertanto che sottoscrivere le parole di alcuni scienziati:
- «La base fondamentale di tutte le invenzioni moderne», Albert Einstein
- «Questa pila è per la singolarità degli effetti il più meraviglioso prodotto del genio umano», François Arago
- «Da potersi paragonare forse solo, in età remota, alla scoperta del fuoco», Augusto Righi, Commemorazione del I centenario della morte di Volta